Lezioni di Scrittura Creativa

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1 - L'esca letteraria


Qual è la lezione di scrittura più controversa ma anche utile oggi, se vogliamo che un brano scritto nasca, si sviluppi e divenga racconto?
Vorrei indicare, con molta libertà e un pò di fiuto, alcune direzioni più adatte per trovare attenzione in chi legge. Il lettore di un racconto - che può anche essere una cronaca attraente, un resoconto da ricercatore sbalorditivo o un travaso di emozioni pittorescamente disegnate - deve staccarsi più che può dalla quotidianità corrente per entrare in questa "giornata speciale", in quest'ora preziosa per la nostra curiosità d'apprendere.

Quali sono, allora, le componenti del racconto, almeno quelle dei nostri giorni? Al primo posto metterei una capacità evocativa condensata in poche righe: ci deve essere qualcosa di misteriosamente universale e un pò dimenticato nell'incipit. Segue il profilo di un personaggio o due o più, tracciato col minor numero di parole, insomma bisogna intravedere immediatamente il carattere primario, con difetti e pregi, di queste figure.

Poi viene l'azione, che può essere anche l'immobilità mentale, e cioè senza dinamismo, ma forte dell'attesa del lettore. Insomma questa è la rete per catturarlo. Quindi l'azione deve, ferma o sfrenata, incerta o perforante, ammaliare in poche frasi.
L'esca è non lasciare a chi legge il gusto di interessarsi alle altre cose che ognuno ha da fare ogni giorno, necessarie o meno che siano.

Di che cosa deve comporsi l'esca, se vogliamo chiamarla così, per cercare di pescare all'amo il lettore come detto sopra? Qui è l'arte del pescatore. Difficile condensarla in poche righe, ma qualcosa si può tentare di elencare, qualche ingrediente che dia immediatamente al racconto questa magica sostanza.
Ecco una piccola lista:

a - pochi aggettivi
b - frasi non lunghe
c - senso musicale delle parole con attenzione ad evitare la cacofonia
d - senso del respiro rispettato in chi legge
e - convinzione in chi scrive di raccontare qualcosa che lo appassioni
f - specialmente non insegnare sotto, sotto, ma entrare nel racconto come in una impercettibile danza con un ritmo da noi diretto.
g - Provate.

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